L'apprendimento cooperativo per costruire il gruppo classe

L’apprendimento cooperativo è una visione pedagogica e didattica dell’insegnamento che valorizza il processo di apprendimento di gruppo attraverso il quale gli studenti imparano a collaborare, a comunicare, a condividere le proprie idee e risorse cognitive, ad ascoltare gli altri.


L’apprendimento cooperativo (Johnson e Johnson 2009) è una visione pedagogica e didattica dell’insegnamento che valorizza il processo di apprendimento di gruppo attraverso il quale gli studenti imparano a collaborare, a comunicare, a condividere le proprie idee e risorse cognitive, ad ascoltare gli altri.
Robert Slavin (2014), un autore che si è occupato molto della ricerca in questo ambito, spiega che l’efficacia dell’apprendimento cooperativo è garantita da quattro prospettive teoriche presenti in esso: la prospettiva motivazionale, la prospettiva della coesione sociale, la prospettiva dello sviluppo cognitivo e la prospettiva dell’elaborazione cognitiva. Secondo la prospettiva motivazionale è proprio la motivazione verso il compito l’elemento più importante del processo di apprendimento e tutti gli altri processi che sottendono ad esso sono guidati da questa componente.
La prospettiva della coesione sociale evidenzia come gli studenti che sperimentano interazioni positive all’interno del gruppo siano più impegnati nel compito e si sentano più attratti dal gruppo.
La terza prospettiva è quella dello sviluppo cognitivo, di matrice costruttivista sociale, secondo la quale la formazione del pensiero deriva dal colloquio con gli altri e l’apprendimento non è un’attività individuale ma sociale mediata dall’adulto e dal gruppo dei pari. Quanto più gli studenti interagiscono tra loro e si confrontano a livello concettuale tanto più sviluppano capacità di apprendimento e di pensiero e, proprio grazie agli altri, espandono la loro potenzialità (Vygotskij 1966).
La quarta e ultima prospettiva teorica che Robert Slavin individua nell’apprendimento cooperativo è quella dell’elaborazione cognitiva, di matrice cognitivista. Secondo questa prospettiva il soggetto che apprende mette in atto una elaborazione cognitiva del materiale, riorganizzando le informazioni presenti e collegandole alle conoscenze già possedute.
Dall’analisi sulle quattro prospettive teoriche emergono cinque elementi chiave di cui ogni insegnante deve tenere conto per realizzare la comunità di apprendimento, nella quale si apprende e si impara insieme, dove si è tutti ricercatori e in cui il dialogo è lo strumento essenziale:
- i sistemi di ricompensa (dalla prospettiva motivazionale);
- la coesione di gruppo (dalla prospettiva della coesione sociale);
- il conflitto socio-cognitivo (dalla prospettiva dello sviluppo cognitivo);
- l’area di sviluppo prossimo (dalla prospettiva dello sviluppo cognitivo);
- l’elaborazione cognitiva del materiale (dalla prospettiva dell’elaborazione cognitiva).
Nel cooperative learning al centro del processo di acquisizione delle conoscenze si trova lo studente mentre il gruppo classe diventa l’ambiente di apprendimento per eccellenza, all’interno del quale, grazie a un clima di classe accogliente, alla valorizzazione delle potenzialità di ciascuno, facendo leva sul senso di responsabilità personale e sulla condivisione di risorse di tutti, si promuove il successo formativo per tutti, nessuno escluso.
L’apprendimento cooperativo permette agli studenti, attraverso il confronto, di generare molte idee, opinioni, prospettive, di valorizzare i differenti punti di vista, di controllare e monitorare il percorso di apprendimento e rielaborazione delle informazioni, connettendo le nuove conoscenze acquisite con quelle precedenti (Polito 2003).
Per implementare quindi una comunità di apprendimento utilizzando il cooperative learning l’insegnante dovrà tener presente i tratti distintivi che lo caratterizzano:
- interdipendenza positiva;
- responsabilità verso se stessi e gli altri;
- creazione di clima di classe accogliente con interazioni amichevoli;
- eguale partecipazione di tutti al lavoro;
- valutazione del lavoro svolto per migliorare lo spirito di cooperazione.
Interdipendenza positiva
Johnson e Johnson (2009), collegandosi ai lavori di Lewin (1948) e Deutsch (1949), definiscono l’interdipendenza positiva come la percezione da parte degli studenti di essere collegati con i propri compagni per il raggiungimento del loro obiettivo e che questo potrà essere raggiunto solo se anche i compagni con cui lavorano avranno intenzione di fare altrettanto. Nell’interdipendenza positiva ci si sente collegati agli altri, ci si aiuta a vicenda nel percorso formativo e si riconosce che la collaborazione di tutti può condurre più facilmente al successo. Per promuovere l’interdipendenza positiva, non solo si devono definire dei compiti che richiedano la collaborazione tra tutti in vista del raggiungimento di un obiettivo comune ma anche attivare il conflitto socio-cognitivo che permette, grazie il confronto e la discussione, di costruire significati insieme con gli altri, attraverso una continua negoziazione dei propri schemi mentali.
L’impegno personale o responsabilità individuale
Quando gli studenti percepiscono di essere una comunità che apprende si coinvolgono maggiormente nel processo formativo e iniziano a considerare il gruppo classe come un luogo in cui ci si prende cura gli uni degli altri e in cui l’impegno personale viene visto come la condizione fondamentale della vitalità del gruppo classe. La responsabilità nei confronti degli altri aumenta la spinta motivazionale e migliora la prestazione scolastica.
Sviluppare interazioni positive
L’apprendimento cooperativo richiede un clima di classe accogliente, una comunicazione garbata, una collaborazione positiva. Diventa quindi necessario sviluppare interazioni positive, aumentare la fiducia verso gli altri, sviluppare competenze di intelligenza emotiva.
Eguale partecipazione di tutti al lavoro
Affinché ognuno viva il proprio processo di apprendimento in modo positivo diventa fondamentale promuovere un clima di classe in cui l’aiuto e la cooperazione siano elementi considerati fondamentali e intensamente perseguiti e in cui ciascuno possa trovare il proprio spazio di partecipazione, secondo le proprie capacità e possibilità. L’insegnante dovrà quindi offrire a ogni studente occasioni in cui poter mettere a disposizione i propri talenti ma anche situazioni in cui sperimentarsi in vesti nuove per uscire da ruoli a volte stigmatizzati.
Valutare l’esperienza dell’apprendimento cooperativo
Una fase fondamentale per l’apprendimento cooperativo è il monitoraggio e l’autovalutazione del lavoro in gruppo. La valutazione dell’esperienza di apprendimento consente al singolo e al gruppo di riflettere sul proprio percorso di costruzione dei nuovi apprendimenti, sui processi messi in atto e su tutti quegli elementi, cognitivi ed emotivi, che hanno contribuito all’acquisizione di nuovi significati.
Questa nuova visione dell’insegnamento in cui si diventa comunità che apprende permette di costruire il senso di appartenenza al gruppo, di stimolare relazioni positive e solide, di promuovere una forte coesione sociale, facendo diventare l’ambiente scuola un ambiente di condivisione e partecipazione attiva.
Si assiste ovviamente ad un ripensamento profondo ruolo del docente che vede un ampliamento del suo ruolo pedagogico e didattico e assiste alla valorizzazione delle sue risorse emotive e relazionali. L’insegnante si troverà a:
- organizzare il lavoro in classe con l’obiettivo di rendere il gruppo sempre più autonomo nell’apprendimento;
- valorizzare le risorse di ogni studente, cercando di canalizzarle nel gruppo;
- ricercare insieme agli studenti, costruendo e ricostruendo le proprie mappe mentali;
- costruire relazioni tra gli studenti, facendo acquisire competenze di intelligenza emotiva.
Si conclude con l’assunto di W. Glasser che sostiene che si impara il 10% di ciò che si legge - il 20% di ciò che si ascolta - il 30% di ciò che si vede - il 50% di ciò che si vede e si ascolta - il 70% di ciò che si discute con gli altri - l’80% di ciò che si sperimenta personalmente - il 90% di ciò che si insegna a qualcun altro.


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