Comunicare in modo efficace con le famiglie degli alunni

Il colloquio con i genitori, che è parte integrante della professione dell'insegnante, nei casi di situazioni critiche diventa fonte di conflitto con le famiglie e motivo di forte frustrazione per gli insegnanti.


Molto spesso gli insegnanti riferiscono una grande difficoltà di relazione quando si confrontano con le famiglie su problematiche riscontrate sia di apprendimento che di condotta.
Il colloquio con i genitori, che è parte integrante della professione dell'insegnante, nei casi di situazioni critiche diventa fonte di conflitto con le famiglie e motivo di forte frustrazione per gli insegnanti.
Parlare con qualcuno non significa solo trasmettere significati bensì provocarli; le parole suscitano risonanze insospettabili e diversi livelli interpretativi che è necessario conoscere a fondo soprattutto quando si affrontano situazioni delicate da maneggiare con cura.
Hinde (1981) ci spiega che le interazioni che intercorrono tra due persone si svolgono in un preciso periodo di tempo mentre la relazione va oltre la cornice temporale.
L'interazione è il luogo in cui avviene un’azione tra due soggetti impegnati in un colloquio mentre, la relazione, è il modo di essere da parte dei soggetti che sono in contatto tra di loro e che sono disponibili per una reciproca influenza. Questo sta a significare che, alla base di un colloquio in cui si affrontano problematiche importanti, è necessario avere una disposizione interna nei confronti dell'altro, nella consapevolezza che ha caratteristiche specifiche, appartiene un mondo sociale a volte diverso dal proprio e ha aspettative che sente come importanti.
Gran parte del successo di un colloquio è affidata soprattutto alle competenze professionali dell’insegnante che, di fronte al genitore, sa assumere la postura corretta per condurre il colloquio didattico, che si pone nei confronti di esso con tranquillità e naturalezza, ispirando fiducia e mostrando di saper ascoltare e di avere interesse per quello che l'altro riferisce.
Quando si presenta una situazione problematica importante, l’insegnante deve essere consapevole che il genitore si troverà ad affrontare uno scossone emotivo molto forte che necessita di empatia, di sostegno e di supporto. Durante questi colloqui, sempre molto complessi, è importante che l'insegnante:
- delimiti il problema a specifiche aree dell'apprendimento o della condotta;
- sappia attendere che le informazioni che il genitore ha bisogno di dare si esauriscano;
- si accerti che esso abbia non solo compreso il problema ma che ne abbia consapevolezza, perché solo la consapevolezza permette la ricerca di una soluzione;
- faccia capire al genitore che il problema può essere preso in carico da una rete di supporto e un comune agire educativo.
È sempre bene ricordare che la finalità del colloquio didattico è quella di coinvolgere la famiglia in un progetto educativo, aiutandola a sentirsi partecipe e non spettatrice di quanto avviene a scuola.
Durante un colloquio, l’errore più comune che un insegnante potrebbe commettere è quello di entrare nella modalità giudicante.
Dal momento che gli atteggiamenti interiori dell’insegnante rispecchiano le modalità di gestione dell'incontro e importante che ne sia consapevole. Ad esempio, se l’insegnante pensa implicitamente che il genitori non si stia comportando nel modo giusto nei confronti del figlio, il suo atteggiamento assumerà inavvertitamente un carattere giudicante, magari attraverso la formulazioni di frasi che fanno notare al genitore i suoi errori: questo rischierà di bloccare la relazione.
Il giudizio è una delle dodici barriere della comunicazione.
Le barriere trasmettono mancata comprensione da parte di chi ascolta e rivelano i pensieri o le impressioni di chi ascolta e per di più contengono messaggi latenti ai quali occorre fare attenzione.
Gordon asserisce che per comprendere ciò che qualcuno pensa e/o prova, chi ascolta deve accettare i pensieri e i sentimenti della persona che li sta vivendo come, almeno momentaneamente, veri e pertinenti ai fatti. È pertanto fondamentale che l’insegnante per uscire dal giudizio, adoperi un linguaggio di accettazione, formulando feedback che denotano la comprensione dei pensieri e sentimenti espressi da chi parla.
La sensibilità di un insegnante che conduce un colloquio passa per il rispetto per i bisogni e i problemi dell'alunno e della famiglia, mostrando attenzione e interesse, disponibilità a provare empatia e l’attitudine a mettersi nei panni degli altri riconsiderando il proprio punto di vista da altre prospettive.

 
 


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