Conoscere gli stili educativi genitoriali per costruire relazioni efficaci tra scuola e famiglia

Diventa necessario, se si desidera impostare una relazione efficace e una visione, almeno nei punti essenziali, condivisa di educazione, che l’insegnante sia in grado di identificare i principali stili educativi genitoriali. Essi fanno riferimento a tre tipologie di modalità relazionali e quindi a tre distinte personalità, corrispondenti a specifici atteggiamenti dominanti


Nella relazione insegnante – genitore il vero ma sottaciuto terreno di incontro/scontro è quello tra l’istituzione della famiglia e l’istituzione della scuola, due contesti sociali e stili educativi differenti. La scuola svolge nei riguardi dell’allievo, una funzione sociale, legalmente riconosciuta e normata mentre la famiglia esercita, nei confronti del figlio, una funzione naturale, ispirandosi a una legge che non ha verifiche esterne. I contesti sociali quindi e gli stili educativi che connotano scuola e famiglia possono divergere e provocare numerosi problemi.
Lo stile educativo genitoriale è il modo con cui i genitori allevano e si occupano dei figli e riguarda le norme, i valori trasmessi, i modi e le strategie adottate per governare e dirigere le condotte del bambino, condizionate dal contesto socioculturale di riferimento. Quando lo stile educativo che caratterizza il contesto familiare si trova in conflitto con quello presente nell’ambiente scolastico gli insegnanti lamentano della difficoltà nella gestione delle regole con i bambini, i quali fanno fatica ad accettare un clima educativo differente da quello genitoriale, per lo più improntato al permissivismo.
Diventa pertanto necessario, se si desidera impostare una relazione efficace e una visione, almeno nei punti essenziali, condivisa di educazione, che l’insegnante sia in grado di identificare i principali stili educativi genitoriali. Essi fanno riferimento a tre tipologie di modalità relazionali e quindi a tre distinte personalità, corrispondenti a specifici atteggiamenti dominanti.
Diana Baumrid (1967) ha distinto tre principali forme di stili educativi: autoritario, permissivo e autorevole.
LO STILE GENITORIALE AUTORITARIO
Lo stile autoritario è essenzialmente giudicante: valuta, corregge, obbliga.
Nei confronti dei propri figli, i genitori autoritari impongono regole ed esigono comportamenti precisi. Si mostrano distaccati e, raramente, sollecitano l'espressione delle loro opinioni.
Nel caso di una valutazione positiva non mostrano di apprezzare né il lavoro dell’insegnante né gli sforzi scolastici compiuti dal figlio ma accolgono il contenuto della comunicazione come qualcosa di scontato, previsto e naturale.
Nel caso, invece, di una valutazione negativa, o anche non pienamente non soddisfacente, possono diventare critici nei confronti della scuola oppure ostili verso l’insegnante stesso; possono ostentare il proprio disappunto con il sarcasmo o con una palese critica delle competenze dell’insegnante. Considerano la valutazione negativa diretta contro il proprio stile educativo; quel che non riescono ad accettare è che sia in qualche modo scalfita la propria immagine di genitore, vissuta come perfetta. La loro presenza a scuola è finalizzata sottolineare ciò che non funziona.
I bambini educati in questo modo tendono a sviluppare dipendenza dalle figure genitoriali e, dal punto di vista sociale, scarsa competenza. L'insegnante di fronte ad un genitore con uno stile educativo autoritario dovrebbe cercare di non raccogliere le sfide e tentare la proposta di una dimensione relazionale accogliente della sofferenza di questi genitori, che in realtà hanno vissuti di scarsa autostima, svalutazione e ansia. Una strategia può consistere nel sottolineare le risorse positive del bambino, in quanto, molte volte la scuola del figlio rappresenta, per questo tipo di genitore, un luogo di riscatto e di possibili affermazione e conferma delle proprie capacità, attraverso l'eventuale successo del figlio
LO STILE GENITORIALE PERMISSIVO
Uno dei tratti dello stile genitoriale permissivo è l’iperprotezione manifestata nei confronti del figlio. Questi genitori hanno scarse aspettative nei confronti di figli per quanto riguarda le regole e la disciplina. I figli vengono consultati sulle decisioni e vengono loro spiegate le ragioni delle regole familiari. I genitori permissivi sono incapaci di intervenire con forme punitive dirette: punire il proprio figlio, per loro corrisponderebbe a non amarlo; perciò essi sono costretti a difendere sempre l’operato del bambino, giustificandolo. I bambini che crescono in questo clima tendono a sviluppare scarsa determinazione e poco interesse nei confronti del raggiungimento degli obiettivi.
Nel colloquio con l’insegnante, i genitori permissivi hanno un solo obiettivo: la difesa a oltranza del figlio, in quanto non sono emotivamente disponibili a comprendere eventuali disagi sia da un punto di vista dell’apprendimento che relazionale.
Tali genitori entrano in una relazione di dipendenza dalla figura dell’autorità. Questa sottomissione può essere l'espressione di una passività che delega al docente la responsabilità educativa dell’alunno che sente di non poter contare su risorse a cui appellarsi.
L'insegnante di fronte ad un genitore con uno stile educativo permissivo non dovrebbe accettare nessun tipo di delega educativa ma dovrebbe lavorare per promuovere le competenze genitoriali, cercando di attivare le risorse possibili.
LO STILE GENITORIALE AUTOREVOLE
Sono genitori che con il figlio tendono a spiegare la motivazione di regole e di norme in modo razionale; l’adozione delle norme è flessibile, appropriata alla situazione; la tonalità affettiva è di benevolenza nei confronti del figlio. Seppure esercitino la disciplina in maniera ferma e decisa, essi comunicano ai figli le ragioni del proprio comportamento e argomentano le proprie scelte educative.
I figli sono più capaci e fiduciosi nelle proprie possibilità, si interessano ai risultati e, dal punto di vista sociale, mostrano responsabilità, autocontrollo e capacità di cooperazione con gli adulti e coetanei. Sono generalmente genitori disponibili, che non evitano né temono l’incontro con gli insegnanti, considerandolo anzi un momento per conoscere i docenti, per valutare le potenzialità e le capacità del figlio, per costruire forme di alleanza finalizzate a fornirgli aiuto e sostegno. L’interesse del genitori è reale; il loro unico obiettivo è il benessere del figlio e a differenza dei genitori autoritari e permissivi, non hanno un’immagine da difendere né un’aggressività da nascondere.
L'insegnante di fronte ad un genitore con uno stile educativo autorevole può sentirsi fiducioso nel potersi confrontare anche su situazioni problematiche per il bambino, in quanto, non temendo il giudizio e la valutazione, questi genitori sono in grado di affrontare le questioni di apprendimento con equilibrio e rispetto della professionalità, considerando la scuola come un luogo di crescita per il proprio figlio.
La conoscenza da parte degli insegnanti degli stili educativi genitoriali permette loro di comprendere come alcune condotte dei bambini si costruiscono attraverso l'esercizio di determinate modalità educative e di prevedere quindi alcune conseguenze sia nel contesto famigliare che in quello scolastico.


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