I genitori: organizzare incontri collettivi

Gli incontri collettivi con i genitori possono rivelarsi preziose occasioni non solo per approfondire conoscenze reciproche, ma anche per dare vita o alimentare la fiducia nei confronti dell’ambiente-scuola in cui sono inseriti i propri figli e nei confronti degli insegnanti che li seguono.


Nella maggior parte degli istituti, durante l’anno scolastico, oltre ai momenti di incontro individuale tra insegnanti e genitori, sono previsti momenti di tipo assembleare in cui tutto il gruppo dei genitori della classe è chiamato alla presenza. Un esempio classico sono le riunioni che poi si concludono con l’elezione dei rappresentanti di classe. In alcune scuole questo tipo di sedute collettive sono consapevolmente pianificate in modo che si presentino almeno tre o quattro volte durante l’anno scolastico. E a ragione.
Si tratta di preziose occasioni non solo per approfondire conoscenze reciproche, ma anche per dare vita o alimentare la fiducia da parte del genitore nei confronti dell’ambiente-scuola in cui sono inseriti i propri figli e nei confronti degli insegnanti che li seguono. Ecco alcuni accorgimenti utili per aumentare l’efficacia di questi incontri.
LA SCALETTA
I contenuti  - Innanzitutto è opportuno preparare con attenzione i contenuti dell’incontro, predisponendo e concordando con i colleghi che partecipano all’incontro, una scaletta degli argomenti che si intendono trattare.
I tempi - Assicurarsi che tali argomenti possano essere trattati nei tempi previsti per l’incontro e che non siano troppo densi, rischiando di appesantire la comunicazione e di affaticare gli interlocutori.
L’interazione - Prevedere momenti in cui i genitori possano intervenire e interagire, per esempio ponendo domande, offrendo suggerimenti o riflessioni o pareri. È bene che il taglio sia partecipativo-informativo, non esclusivamente informativo.
Eventuale breve supporto visivo - Se lo si reputa opportuno e se le condizioni logistiche lo permettono, si può predisporre un agile supporto visivo (es. slide). Fare attenzione che tale supporto sia di breve durata e che non costituisca il centro dello stile comunicativo (il rischio è di non riuscire ad avviare la conoscenza/relazione con i nostri interlocutori).
L’AMBIENTE
Potersi guardare - Nel limite del possibile, predisporre lo spazio dell’incontro in modo che i presenti possano guardarsi, riconoscendosi o conoscendosi per la prima volta. A tale scopo, ove per esempio l’incontro fosse in aula, se non è troppo complicato, si possono spostare i banchi (ci si può fare aiutare dai genitori stessi) cercando di posizionare le sedie in maniera il più possibile circolare.
Umanamente alla pari - Qualunque sia la disposizione delle sedie per i genitori presenti, è bene che gli insegnanti non si posizionino dietro la cattedra, sappiamo che il tavolo offre una barriera comunicativa; stessa riflessione vale per eventuali sedie più alte o più grandi. L’idea è che si sia “umanamente” alla pari: tutte persone degne dello stesso rispetto e tutte persone che hanno lo stesso obiettivo, quello di realizzare nel migliore dei modi la formazione dei propri figli e dei propri alunni.
LE CONVINZIONI INTERIORI
La riflessione - In preparazione dell’incontro, è opportuno riflettere interiormente individuando i possibili fattori che rendono significativa e utile l’assemblea dei genitori quale vera e propria risorsa per l’azione formativa nei confronti degli alunni. Questa riflessione personale potrà essere integrata anche attraverso uno scambio tra colleghi.
Gli scopi formativi - L’obiettivo dell’incontro non è tanto quello di mostrare ai genitori quanto si realizzi in classe o quanto siamo bravi, ma piuttosto quello di far loro conoscere lo scopo per cui agiamo in un determinato modo, quali siano i metodi che utilizziamo e perché li utilizziamo.
Lo sguardo ottimista - Capitano molto spesso situazioni deludenti come quando all’incontro si presentano pochi genitori. In questi casi, come si può immaginare, recriminare e lamentarsi, interiormente o con i colleghi, non è utile; è molto utile, invece, valorizzare e vivificare le risorse a disposizione, siano esse anche scarse e poco motivate.
LA COMUNICAZIONE
Le presentazioni - All’inizio dell’incontro è bene che gli insegnanti si presentino brevemente. Può essere utile dire qualche parola in più oltre al proprio nome, cognome e ambito disciplinare, contestualizzando un po’ la propria figura professionale; lo scopo non sarà tanto quello di mostrare il proprio curriculum, quanto quello di avviare la conoscenza reciproca. Con lo stesso scopo e con quello di attivare il loro senso di partecipazione al gruppo, è bene poi fare in modo che si presentino anche i singoli genitori.
L’illustrazione della scaletta - Dopo le presentazioni, utilizzando la scaletta predisposta, si possono esporre brevemente lo scopo e i temi dell’incontro.
Dividere i compiti tra colleghi - Se ci sono più colleghi a parlare, il suggerimento è di dividersi i compiti in maniera più equilibrata possibile e di fare attenzione a non contraddirsi l’uno con l’altro. Ove ci siano delle situazioni molto complesse e difficili in cui la comunicazione tra colleghi non fosse fluida, è essenziale predisporre in maniera ancora più attenta e condivisa la scaletta, distribuendo con chiarezza tra i docenti i temi da trattare.
Il “noi” - È opportuno tenere un atteggiamento sereno e uno stato d’animo accogliente, percependo comunque di rivestire un ruolo professionale e istituzionale. E’ bene fare attenzione a non usare espressioni basate sul “noi e voi”: il momento assembleare si fonda sul “noi”, un gruppo nel quale si ricoprono ruoli e competenze diversi.
Non sentirsi valutati - Fare attenzione a non entrare nel gioco del giudizio o della valutazione. E’ davvero necessario sentire il punto di vista dei genitori, altrimenti non ci sarebbero scambio e interazione. A tale scopo si possono impostare domande del tipo: “Ci sono dei suggerimenti che, dal vostro punto di vista, volete dare per facilitare l’azione formativa nei confronti dei ragazzi/bambini? Sentire il vostro parere e le vostre proposte per noi docenti è molto utile”. Qualsiasi siano le risposte e i loro contenuti, è bene evitare di cadere nella trappola del sentirsi accusati e criticati. È opportuno, invece, ascoltare sinceramente i suggerimenti e chiedere chiarimenti per comprenderli meglio; forse potranno davvero esserci utili. Diversamente, se abbiamo dei dubbi, potremo, ringraziando, dire che rifletteremo su quanto proposto e che ne riparleremo con i colleghi per poi prendere le opportune decisioni.
I casi individuali in altre occasioni - Ove si cada a parlare di casi o di situazioni individuali molto specifici è opportuno spostare l’attenzione su altri temi di interesse collettivo facendo rispettosamente notare l’opportunità di trattare argomenti specifici in altri contesti più ristretti.
Poter dire “non lo so” - Non è necessario saper trattare tutte le domande o tutti gli argomenti posti dei genitori. Si può autenticamente dire “ora non sono in grado di rispondere cercherò di prendere informazioni e vi farò sapere”.

Col tempo, questo tipo di incontri potranno aprirsi a nuove possibilità. Una volta che la fiducia relazionale si sia instaurata, ove si creino le condizioni (per esempio che l’insegnante abbia competenze comunicative ed esperienza sufficienti), durante questo tipo di incontri sarà possibile anche aprire piccoli spazi su tematiche educative riguardanti i ragazzi o i bambini. Ne sono esempio l’autonomia nelle prassi quotidiane o nella vita domestica, lo svolgere piccoli incarichi casalinghi, l’organizzazione dei rituali familiari (il pranzo, la cena, il momento dell’andare a dormire), l’uso della tv o dei media e così via.
L’arricchimento reciproco potrà così proseguire, dando vita al miglioramento del clima di classe e alimentando la percezione positiva delle proprie competenze di insegnate.

M. Loredana La Civita
Insegnante, Formatrice
Counselor professionista dell'età evolutiva

                                                                                                                                                                                                                                                                               



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