Leggere la relazione alunno-insegnante attraverso la Teoria dell'Attaccamento

L'ambiente scolastico rappresenta un contesto di elezione all'interno del quale si possono creare dei legami di attaccamento extra familiari fondamentali per lo sviluppo sociale del bambino.


Il contesto classe è fondamentale per lo sviluppo sociale del bambino, in quanto oltre a permetterne una maturazione cognitiva e culturale, offre molteplici occasioni di sperimentazione di interazioni, intese come scambi comportamentali nel qui ed ora e di relazioni in cui gli scambi assumono aspetti affettivi importanti, duraturi e implicano un reciproco riconoscimento. Una relazione rilevante per lo sviluppo sociale è quella che il bambino instaura con l’insegnante. Per esaminare la relazione alunno insegnante non è sufficiente basarsi sulle interazioni didattiche ma è necessario analizzare il rapporto educativo inteso come legame di attaccamento. John Bowlby (1969) formula la Teoria dell'Attaccamento, un paradigma attraverso il quale studiare le modalità con cui si stabiliscono i legami affettivi e il loro significati. Secondo Bowlby il bambino codifica le prime esperienze di relazione interpersonale in modelli operativi interni (MOI) che funzionano come basi per l’assimilazione e l’elaborazione delle successive esperienze con l’altro. Avvalendosi quindi di queste rappresentazioni mentali, il bambino regola il proprio comportamento, attivando strategie e piani precedentemente immagazzinati che lo facilitano nel predire il comportamento dell'altro e nel fornire risposte più adeguate. I tre elementi fondamentali che si intrecciano nelle rappresentazioni mentali sono: la rappresentazione del caregiver, la rappresentazione di sé e la rappresentazione della relazione tra il caregiver e il sé. I legami di attaccamento non si creano solo con i familiari ma anche con gli insegnanti, gli amici e con i partner. Il primo legame di attaccamento è sicuramente quello con la madre ma non è l’unico importante per il bambino. Molte ricerche dimostrano che l'esperienza di legami sicuri, al di là di quello con la mamma, permettono al bambino di acquisire delle buone capacità relazionali.
L'ambiente scolastico rappresenta un contesto di elezione all'interno del quale si possono creare dei legami di attaccamento extra familiari fondamentali per lo sviluppo sociale del bambino. L'insegnante oltre ad avere il suo specifico ruolo professionale può essere considerata un caregiver (una persona che si prende cura) del bambino in molte occasioni; quando il bambino sta male o ha dei problemi fisici o quando condivide con lui momenti di gioia o di tristezza. Alla luce di tutto ciò la capacità dell'insegnante di essere una figura significativa non solo dal punto di vista professionale ma anche dal punto di vista relazionale costituisce una risorsa di enorme valore; è assodato infatti che una buona relazione alunno - insegnante influenza positivamente i percorsi di apprendimento dei bambini e dei ragazzi.
Una buona relazione regola la prestazione dell'alunno nel contesto classe, fornisce la stabilità emotiva, facilita il bambino nelle interazioni con i compagni, lo sostiene nella risoluzione dei conflitti e lo aiuta nell’ espressione dei propri bisogni. Una buona relazione insegnante-alunno costituisce un fattore protettivo anche al di là del contesto scolastico in quanto può ridurre condotte antisociali in soggetti problematici. Al contrario una relazione conflittuale aumenta l'imprevedibilità del comportamento dell'alunno e una insistente richiesta di attenzione e aiuto. Rifacendosi alla teoria di Bowlby, quando il bambino vive una relazione negativa con l'insegnante non tende a interromperla ma al contrario tende ad aumentare le richieste, per confermare l'immagine (negativa) che ha di sé. Si crea quindi una dipendenza conflittuale in cui il bambino vive sentimenti di rabbia e di ingiustizia. Passando dall'aspetto educativo a quello del rendimento scolastico si può affermare che c'è un importante collegamento tra il buon rendimento scolastico e una relazione positiva, in quanto il bambino che si sente valorizzato e supportato dall'insegnante risponde in modo positivo alle sue sollecitazioni ed è concentrato prevalentemente sull’ apprendimento e non sul contenimento di stati d’animo negativi.
Si può concludere asserendo che più l'insegnante permette al bambino di vivere esperienze emotive positive, più gli permette di sviluppare abilità sociali, di autoregolazione, di padroneggiare le diverse situazioni e di avere degli apprendimenti didattici buoni.


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