Il problema sempre attuale della disciplina
L’insegnante che gestisce efficacemente la classe sa reagire in modo appropriato ai comportamenti inadeguati dei propri allievi. I comportamenti inadeguati più frequenti in classe sono determinati da meccanismi di difesa.
Nessun altro argomento in educazione riceve grande attenzione o causa più preoccupazione a insegnanti, genitori e studenti della disciplina in classe” (Long, 1996, pag.237).
Un insegnante che sa mantenere la disciplina non è detto che sappia anche svolgere bene il proprio mestiere in quanto, gestire una classe, è più che mantenere l’ordine e far rispettare le regole; gestire una classe significa soprattutto favorire l’interesse, la motivazione e la partecipazione all’apprendimento. Chiaramente la disciplina rimane un’emergenza educativa e un problema reale per l’insegnante che però non può dedicare tutto il suo tempo/lavoro all’ottenimento dell’ordine, a discapito del processo di insegnamento apprendimento.
Gli alunni hanno bisogno di un clima di classe positivo, dove potersi esprimere appieno, dove sia favorita la voglia di apprendere e dove i comportamenti inopportuni siano modificati attraverso un’azione educativa intenzionale dell’insegnante che, sviluppando la motivazione intrinseca, li renda capaci di comportarsi adeguatamente, di controllare i propri nervosismi al fine di ottenere il piacere di conoscere cose nuove.
L’insegnante che gestisce efficacemente la classe sa comunque reagire in modo appropriato ai comportamenti inadeguati dei propri allievi. I comportamenti inadeguati più frequenti in classe sono determinati da meccanismi di difesa (Gordon, 1991). Gli studenti che sono arrabbiati manifestano comportamenti di provocazione e disobbedienza, gli studenti che sperimentano l’insuccesso scolastico o l’insoddisfazione diventano vendicativi o ribelli, coloro che si vergognano tendono a accusare gli altri o a giustificarsi, chi si sente in difficoltà si difende con la prepotenza, chi si sente inadeguato si comporta in modo remissivo o servile. Le cause di questi comportamenti possono essere o legate ai vissuti collegati all’appartenenza al gruppo classe (emarginazione alla vita del gruppo, le prese in giro, il non sentirsi all’altezza, la paura dei voti) o relative all’apprendimento (l’insuccesso nelle prestazioni scolastiche, le lacune nella preparazione, l’eccessivo impegno nello studio, l’uso esclusivo di una didattica tradizionale, i vissuti familiari).
Gli insegnanti che si trovano di fronte a comportamenti inadeguati (Canter, 2010) devono:
- evitare la collera. Lo studente di fronte all’ira dell’insegnante il più delle volte percepisce solo la violenza dell’atto e non la motivazione, tendendo quindi a difendersi anche attraverso comportamenti aggressivi, innescando così un conflict cyrcle;
- mettere in atto comportamenti calmi e veloci. L’insegnante, seppur consapevole che l’intervento disciplinare è sempre spiacevole, dovrà intervenire tempestivamente per ristabilire l’ordine, in modo pacato e tranquillo, evidenziando la sua presenza educativa;
- mettere in atto azioni disciplinari correttive e non repressive. L’insegnante deve intervenire sul comportamento inadeguato dell’allievo, stando attento a non svalorizzare la persona. Potrà anche comunicare il proprio dispiacere per quello che sta per fare, facendolo comunque;
- aiutare l’allievo ad apprendere dai suoi errori. L’insegnante deve ricordare che lo studente si sta formando e che anche da un errore comportamentale si può imparare a crescere come cittadini e persone;
- non umiliare mai l’alunno. L’umiliazione e la mortificazione non fanno parte di una azione disciplinare educativa. La vergogna porterà l’allievo al risentimento e a una nuova provocazione;
- mettere in atto sanzioni disciplinari ma non eccessivamente severe. La cosa importante è che un insegnante abbia sempre una reazione coerente rispetto a un comportamento inadeguato dello studente. Questa reazione non per forza deve essere pesante ma deve essere sempre presente per dimostrare allo studente che l’insegnante agirà sempre di fronte a comportamenti sbagliati.
Un insegnante che conduce efficacemente una classe è pienamente consapevole che gli studenti hanno dei diritti, che i problemi disciplinari non si possono gestire utilizzando “vecchi” metodi appresi quando era lui uno scolaro, che non si accusa mai l’altro per un risultato non conseguito e che non è il risultato scolastico che determina il valore di una persona.