La relazione scuola – famiglia: dalla relazione normata alla relazione agita
La connessione tra scuola e famiglia viene a realizzarsi attraverso la condivisione di un progetto comune di educazione, esplicitamente condiviso.
In altre parole, genitori ed insegnanti, nonostante la diversità dei ruoli e la separazione dei contesti di azione, sono chiamati a comunicare intorno a pensieri e sentimenti circa lo studente e il suo sviluppo.
Negli ultimi anni, sempre più evidenti e al centro del dibattito culturale e sociale, sono le difficoltà proprie della relazione scuola – famiglia, nonostante molteplici ricerche testimonino il valore di una efficace relazione scuola - famiglia nel processo di apprendimento e di formazione della personalità degli studenti. Infatti, tanto più la connessione tra i due sistemi è forte e le richieste sul bambino sono analoghe ed equivalenti, tanto più aumenta il suo potenziale di sviluppo nel contesto scolastico e ne risulta promosso il successo nell’apprendimento.
Fino ai Decreti Delegati del 1974, la relazione scuola - famiglia era fondata su un’impostazione rigida e autoritaria, in cui il ruolo dell’insegnante era chiaro e ben definito e la presenza attiva del genitore nella scuola, non essendo normata, era pressocchè inesistente.
La nascita dei Decreti Delegati (DPR 416/74) definisce un nuovo modello culturale in cui i genitori e gli insegnanti sono chiamati a confrontarsi sugli obiettivi strategici dei percorsi formativi, sui problemi che nascono a scuola e sulle possibili soluzioni.
Il DPR 416/74 segna l’avvio della partecipazione dei genitori e degli studenti nella gestione della scuola “dando ad essa il carattere di una comunità che interagisce con la più vasta comunità sociale e civica.” La partecipazione alla vita della scuola diventa attiva attraverso la nascita degli Organi Collegiali che rappresentano uno spazio di lavoro condiviso e riconosciuto e con la presenza di forme di rappresentanza facoltative (associazioni dei genitori). Nascono le interclasse/intersezioni, le assemblee, i consigli di classe e di istituto e i comitati di genitori (facoltativi).
Con il D.P.R. 249/98 viene definito il Patto Educativo di Corresponsabilità che può essere considerato come un insieme di accordi fra docenti, genitori ed alunni, finalizzati a costruire rapporti e relazioni di collaborazione, di rispetto, di fiducia e di condivisione al fine di arrivare a un reciproco senso di corresponsabilità educativa.
La finalità principale perseguita dalla norma, nel “rispetto dei ruoli, delle competenze, dei compiti e delle libertà di ciascuna di queste due figure” è quella di rafforzare la collaborazione tra scuola e famiglia, al fine di assicurare il benessere di tutte le componenti coinvolte nel processo formativo di bambini e ragazzi.
Il D.P.R. n. 275/1999 sancisce che “il personale della scuola, i genitori e gli studenti partecipano al processo di attuazione e sviluppo dell'autonomia assumendone le rispettive responsabilità.”
Si passa, quindi, all’interno della scuola, da una corresponsabilità educativa decretata ad una esercitata Vengono realmente privilegiate occasioni in cui i genitori possano esprimersi e dare il loro contributo, a vari livelli, confrontarsi con i docenti e con il territorio, sulle problematiche giovanili, proporre esperienze extracurricolari, far parte di gruppi di lavoro.
La connessione tra scuola e famiglia viene a realizzarsi attraverso la condivisione di un progetto comune di educazione, esplicitamente condiviso. In altre parole, genitori ed insegnanti, nonostante la diversità dei ruoli e la separazione dei contesti di azione, sono chiamati a comunicare intorno a pensieri e sentimenti circa lo studente e il suo sviluppo.
L’alleanza educativa viene così definita da due dimensioni: il sistema di comunicazione che lega scuola e famiglia e la qualità della relazione insegnanti-genitori.
La frequenza è definita a livello di macrosistema, ossia dalle politiche educative che richiedono che la scuola crei opportunità di interazione tra genitori e insegnanti.
La qualità della connessione scuola-famiglia è negoziata, invece, entro la relazione insegnante-genitore, e comprende aspetti quali il tono emotivo, la soddisfazione, il grado di accordo, l’apprezzamento/rispetto, la fiducia, il sostegno, la cooperazione, ecc.
Nell’esercizio della corresponsabilità, ciò che fa accrescere l’efficacia di questo mezzo è lo scambio comunicativo e il lavoro cooperativo. Ma ciò che mantiene vivo tale scambio è quel senso di responsabilità sociale che è funzionale alle scelte delle scuole e nello stesso tempo definito dalle politiche della scuola stessa.
Eppure, nonostante i numerosi e pregevoli tentativi introdotti dalle istituzioni scolastiche per rendere efficace la relazione, essa è sempre più difficile e faticosa sia per i genitori che per i docenti.
Il divario tra i genitori e gli insegnanti si fa sempre più marcato e incolmabile nonostante la consapevolezza, da parte della famiglia e della scuola, della necessità di condividere il percorso formativo dei propri figli/studenti al fine di renderlo efficace e positivo.
Negli articoli successivi si cercherà di esplorare in profondità i principi alla base di una relazione significativa tra scuola e famiglia.