Il tramonto della Didattica a Distanza e la nascita della Didattica Digitale Integrata

Il Collegio dei Docenti, a partire da una cornice pedagogica e metodologica condivisa, dovrà definire criteri e modalità per erogare la Didattica Digitale Integrata, in un “equilibrato bilanciamento tra attività sincrone e asincrone”, modulando la progettazione dell’attività educativa e didattica in presenza con quella a distanza, anche in modalità complementare e mettendo tutti gli alunni, anche e soprattutto i più fragili, al centro del processo di insegnamento-apprendimento.


Negli ultimi mesi, a seguito dell’emergenza Coronavirus (COVID-19), numerose sono state le misure adottate dal governo per il mondo dell’istruzione. Di seguito si presentano i principali decreti- legge emanati, che sanciscono la nascita e il tramonto della Didattica a Distanza e la genesi della Didattica Digitale Integrata.
Il decreto-legge del 25 marzo 2020, n.19, articolo1, pubblicato a seguito dell’emergenza sanitaria, ha sancito la possibilità di svolgere “a distanza” le attività didattiche delle scuole di ogni ordine e grado, su tutto il territorio nazionale. Esso è stato poi seguito dalla nota dipartimentale del 17 marzo 2020 che ha fornito un quadro di riferimento didattico operativo, ulteriormente rafforzato dal decreto- legge del 6 giugno 2020, n. 41 che “ha obbligato” dirigenti scolastici e docenti ad “attivare” la Didattica a Distanza (DaD).
Il decreto del Ministro dell’istruzione 26 giugno 2020, n. 39 ha definito, invece, il quadro di riferimento per la progettazione di tutte le azioni utili alla ripresa delle attività scolastiche, sottolineando la necessità per le scuole di dotarsi di un Piano scolastico per la Didattica Digitale Integrata da allegare o integrare nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa. Il piano individua principi e modalità per progettare attività in Didattica Digitale Integrata (DDI), tenendo conto dei bisogni e delle richieste del contesto scolastico.
Viene quindi sancito il tramonto della Didattica a Distanza e ratificata la nascita della Didattica Digitale Integrata (DDI).
Il Decreto n. 39 stabilisce che la Didattica Digitale Integrata “potrà essere adottata, nelle scuole secondarie di II grado, in modalità complementare alla didattica in presenza” e, nel caso si rendesse necessario il contenimento della pandemia o un nuovo lockdown, anche da parte di tutte le istituzioni scolastiche, di qualsiasi grado.
Essa viene definita nel Decreto, come una innovativa metodologia di insegnamento-apprendimento, e come “modalità didattica complementare che integra l’esperienza di apprendimento in presenza”.
Secondo le Linee Guida per la progettazione del Piano scolastico per la Didattica Digitale Integrata (DDI), ogni Istituzione Scolastica, a seguito della rilevazione di fabbisogno di strumentazione tecnologica e connettività, metterà in atto azioni finalizzate a dotare, in comodato d'uso gratuito, gli alunni che ne sono sprovvisti, di strumentazioni necessarie per il collegamento.
Il Collegio dei Docenti, a partire da una cornice pedagogica e metodologica condivisa, dovrà definire criteri e modalità per erogare la Didattica Digitale Integrata, in un “equilibrato bilanciamento tra attività sincrone e asincrone”, modulando la progettazione dell’attività educativa e didattica in presenza con quella a distanza, anche in modalità complementare e mettendo tutti gli alunni, anche e soprattutto i più fragili, al centro del processo di insegnamento-apprendimento.
Gli insegnanti selezioneranno i contenuti essenziali delle discipline, i nodi interdisciplinari e definire i contributi dei contesti non formali e informali dell’apprendimento, evitando quanto più possibile una mera trasposizione di quando si svolge in presenza.
Ogni istituzione scolastica individuerà una piattaforma fruibile, qualsiasi sia il tipo di device (smartphone, tablet, PC) o sistema operativo a disposizione, spazi di archiviazione e registri per la comunicazione e gestione delle lezioni che rispondano ai necessari requisiti di sicurezza dei dati a garanzia della privacy.
Per quanto riguarda l’orario delle lezioni, esso varierà a seconda se la DDI sia complementare alla didattica in presenza o divenga strumento unico di compimento dell’azione didattica, a seguito, ad esempio, di eventuali nuove situazioni di lockdown.
All’interno del Regolamento di Istituto devono essere inserite, con “specifiche disposizioni”, le norme di comportamento da tenere durante i collegamenti, da parte degli studenti, degli insegnanti e delle famiglie, relativamente al rispetto dell’altro, alla condivisione di documenti e alla tutela dei dati personali. 
Mentre nel Patto educativo di corresponsabilità, le scuole inseriranno una sezione specifica riferita ai reciproci impegni da assumere per l’espletamento della didattica digitale integrata.
Per realizzare interventi efficaci di didattica digitale integrata, che puntino alla costruzione di competenze disciplinari e trasversali, è necessario avvalersi di quelle metodologie che si fondano sulla costruzione attiva e partecipata della conoscenza da parte dello studente come la flipped classroom, l’apprendimento cooperativo, il dabate, la didattica breve, gli EAS.
Ai consigli di classe e ai singoli docenti è affidato il compito di individuare gli strumenti per la verifica degli apprendimenti inerenti alle metodologie utilizzate. Nel Decreto si “ritiene che qualsiasi modalità di verifica di una attività svolta in DDI non possa portare alla produzione di materiali cartacei, salvo particolari esigenze correlate a singole discipline o a particolari bisogni degli alunni” ma afferma che la valutazione debba essere costante, continua e basata, non tanto sul prodotto, ma sul processo. Deve tenere, quindi, conto della disponibilità ad apprendere, a lavorare in gruppo, dell’autonomia, della responsabilità individuale e sociale e del processo di autovalutazione. La valutazione della dimensione oggettiva delle evidenze empiriche “è integrata anche attraverso l’uso di opportune rubriche e diari di bordo, da quella più propriamente formativa in grado di restituire una valutazione complessiva dello studente che apprende”.
Per concludere, una sezione delle Linee Guida per la progettazione del Piano scolastico per la didattica digitale integrata (DDI) è dedicata al rapporto scuola-famiglia. Sono contemplate attività formali di informazione e condivisione della proposta progettuale della didattica digitale integrata e tutte quelle informazioni sugli orari, sulle attività didattiche proposte per permettere alle mamme e ai papà la migliore organizzazione della loro vita familiare e lavorativa. Si chiede anche di condividere gli approcci educativi selezionati, utili soprattutto a tutti quegli alunni in condizione di fragilità che hanno bisogno di supporto per fruire della attività proposte.


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