È uno scherzo, un litigio, un atto di bullismo o un reato?

È fondamentale una conoscenza, una riflessione e una condivisione dei termini al fine di avere un terreno semantico comune e facilmente comprensibile da tutti nella ferma convinzione che le parole possano definire e circoscrivere la sostanza dei fatti.


Quando si discute con i ragazzi sul fenomeno del bullismo spesso si sente utilizzare da parte loro alcuni termini come sinonimi; nello specifico si sente spesso dire “volevo fare uno scherzo” oppure “abbiamo solo litigato” o ancora si usa impropriamente il termine bullismo “sono stato vittima di bullismo” quando invece lo studente ha subito uno scherzo.
Da questi esempi ci si accorge come sia fondamentale assegnare significati condivisi a termini che riguardano la qualità delle relazioni, per costruire un terreno semantico comprensibile a tutti.
Nello scherzo è presente una situazione divertente, in cui non c’è proposito di colpire l'altro e in cui ci può essere reciprocità. Affinchè lo scherzo possa essere considerato atto di bullismo deve essere presente la ripetizione dell'atto nei confronti sempre della stessa persona e la reiterazione nel tempo.
Nei litigi o nei conflitti in genere si crea una situazione di competizione, di incomprensione o di divergenza che scatena un contrasto occasionale. Un litigio non necessariamente deve essere agito con aggressività fisica o verbale; è legato ad un arco temporale ben definito e non provoca fratture nella relazione. Per essere considerato atto di bullismo deve essere presente la ripetizione nel tempo e lo squilibrio della forze (vittima e bullo)
Il reato è contraddistinto da comportamenti che infrangono una norma di legge. I reati sono quindi definiti in modo chiaro ed evidente. Possono esserci azioni di reato sia nel litigio che negli atti di bullismo.
È importante che gli studenti (bambini e adolescenti) sappiano fino a che punto la situazione relazionale che stanno vivendo o agendo direttamente sia riferibile alla categoria dello scherzo e quando diventa atto di bullismo o ancora quando un litigio tra due individui si possa trasformare in prepotenza o vessazione.
È fondamentale una conoscenza, una riflessione e una condivisione dei termini al fine di avere un terreno semantico comune e facilmente comprensibile da tutti nella ferma convinzione che le parole possano definire e circoscrivere la sostanza dei fatti.


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